Il ministero delle Imprese Adolfo Urso, insieme agli altri ministeri (Economia, Ambiente e Lavoro), lavora al dossier Acciaierie d’Italia in vista del vertice del 9 giugno tra Governo, commissari delle amministrazioni straordinarie e sindacati.

Due i temi su cui ci si sta concentrando, a partire dalla preparazione dell’accordo di programma, da far sottoscrivere a Regione Puglia, Comuni di Taranto e Statte, Provincia di Taranto e Autorità portuale. Sarà la cornice in cui collocare i problemi da definire. E tra questi un posto di rilievo ha il rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale, sul quale la palla è nelle mani del ministero dell’Ambiente, seguito dall’approdo in rada di una nave di rigassificazione per alimentare di gas la futura transizione della fabbrica tra impianto di preridotto e forni elettrici. Ma anche se i ministeri stanno lavorando all’accordo di programma, bisognerà aspettare che il nuovo sindaco di Taranto sia nelle condizioni di firmare, visto che è uno dei soggetti protagonisti.

Altro tema è poi l’individuazione delle risorse che servono ad AdI per andare avanti, visto che quelle assegnate sinora sono prossime ad esaurirsi (dall’insediamento ad oggi, l’attuale amministrazione straordinaria ha assorbito circa un miliardo sotto varie modalità). Urso ha già comunicato che servono altri soldi – ci sarà probabilmente un decreto -, ma la quantità necessaria deve essere ancora stimata. Deriverà anche dal calcolo del tempo che si ritiene necessario a chiudere le trattative con gli azeri di Baku Steel Company. Se si pensa di concludere a settembre, servirà una certa cifra, se invece si andrà a fine anno, la cifra da prevedere dovrà essere un’altra. La trattativa con gli azeri sta intanto proseguendo.

Intanto, nello stabilimento prove tecniche di funzionamento dell’acciaieria 1 che, ferma da due anni, viene ora rimessa in attività per sostituire temporaneamente l’acciaieria 2 che dovrà fermarsi per la manutenzione al gasometro 2. Intorno alle 10 di venerdì è stato completato il riscaldamento del refrattario del convertitore 1 dell’acciaieria 1 – il convertitore trasforma la ghisa liquida in acciaio liquido – e da quel momento è cominciata la fase di test. Entrambe le acciaierie restano però in attività con il loro personale sin quando la prova non terminerà. Tant’è che la ghisa prodotta dall’altoforno 4, l’unico attualmente in marcia, viene normalmente trattata dall’acciaieria 2 e solo una parte, quella necessaria alla prova, incanalata verso l’acciaieria 1. Il ciclo prevede che dopo che il convertitore 1 ha preparato l’acciaio liquido, questo viene trasferito alla colata continua 1 per essere solidificato e trasformato in bramme. Ma se dovessero verificarsi dei deficit, visto che l’impianto è in prova, l’acciaio viene trasferito alle colate dell’acciaieria 2. Colate che nella solidificazione non generano gas e non hanno bisogno del gasometro.

La manutenzione del gasometro 2 è programmata dal 3 giugno e sino a domani c’è il test. Una volta acquisita la prova che l’acciaieria 1 può lavorare, verrà fermata l’acciaieria 2 e da martedì partirà la bonifica del gasometro in modo che il personale dell’impresa appaltatrice delegata all’intervento, possa lavorare in sicurezza. La bonifica durerà alcuni giorni. La manutenzione del gasometro richiederà circa un mese.

L’acciaieria 1 ha tre convertitori, ma due non sono in condizioni operative, sono stati lasciati dalla precedente gestione aziendale praticamente rotti, e quindi si è provveduto a sistemare l’unico possibile, l’1.

Le prime prove sono andate bene. L’acciaieria 1 a ieri mattina aveva fatto due colate e altrettante la colata continua 1. Tutto sembrerebbe procedere per il verso giusto. E ci sono vari interventi di messa a punto nella fase di osservazione e di test dell’impianto.

I sindacati intanto annunciano che il 4 giugno incontreranno l’azienda sui problemi dell’acciaieria. E precisano “che l’attività di manutenzione al gasometro 2, prevista presumibilmente nella prima settimana di giugno, comporterà la fermata dei convertitori dell’acciaieria 2 per l’impossibilità a inviare a recupero il gas”. In queste settimane sono state fatte “tutte le attività manutentive propedeutiche alla marcia degli impianti”, mentre l’acciaieria 1 è stata avviata venerdì con un convertitore, due impianti di metallurgia secondaria e una colata continua. “Nella fase transitoria di ripartenza dell’acciaieria 1 – dicono i sindacati – sarà in esercizio anche l’acciaieria 2, sovrapponendosi per un periodo indicativo di circa una settimana”. Tuttavia, si aggiunge, “la fermata dell’acciaieria 2 conseguente a quella del gasometro, comporterà la fermata dei soli convertitori in quanto rimarranno disponibili gli impianti di metallurgia secondaria e le colate continue 2 e 4 con l’obiettivo di processare le colate ‘trasferite’ dall’acciaieria 1 verso la 2”.

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Fonte:
https://www.quotidianodipuglia.it/taranto/ex_ilva_servono_altri_soldi_ok_ai_test_acciaieria_1-8870890.html