Niente accordi a scatola chiusa: i sindacati vogliono essere coinvolti nella trattativa con Baku Steel per l’ex Ilva. È quello che hanno ribadito i leader delle tute blu ai Commissari straordinari di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, Davide Tabarelli, Giovanni Fiori e Giancarlo Quaranta, nel corso dell’incontro – durato un paio d’ore – che si è svolto ieri a Roma. I negoziati intanto proseguono, i Commissari voleranno a Baku per portarli avanti, quindi novità di rilievo per ora non ce ne sono. Il punto nevralgico resta il futuro piano industriale, da cui si potranno comprendere anche i livelli occupazionali. «Devono discutere ancora di piano industriale, di fatti importanti che vanno risolti», ha infatti spiegato Rocco Palombella, segretario generale Uilm. I sindacati, ha aggiunto, hanno continuato «a ribadire le nostre idee e le preoccupazioni: finora non conosciamo il piano industriale, da lì si può riuscire a capire quale sarà il livello degli organici». Per i metalmeccanici «vale il piano di ripartenza, con gli altoforni in marcia con 6 milioni di tonnellate. E questo significa zero esuberi. Dobbiamo ovviamente capire come loro riusciranno a portare avanti questa trattativa e poi a coinvolgere il sindacato, che non va coinvolto a trattativa chiusa. Ci hanno detto che ai primi di maggio sarà possibile riuscire ad avere delle informazioni ed essere ancora una volta coinvolti per poter cercare di fare il punto della situazione», ha aggiunto. «Se poi l’incontro sarà qui, al ministero o alla presidenza del consiglio sarà una cosa che verrà verificata nelle prossime», ha concluso Palombella.

«Abbiamo passato un anno a lottare per far ripartire gli impianti ma non siamo in trattativa», ha commentato Loris Scarpa della Fiom. «Stanno discutendo i Commissari e Baku Steel» ma di questa discussione «non conosciamo gli esiti». Per questo «l’incontro di oggi (ieri, ndr) è stato inconcludente: c’è molto da fare, vorremmo aprire una discussione e avere calendario di incontri ma ad oggi questo non c’è. Ad oggi grandi informazioni non ne abbiamo avute».

«Nessun lavoratore deve rimanere indietro», ha affermato Valerio D’Alò, segretario nazionale Fim partendo dalla convinzione che «è possibile far coesistere salute, ambiente e lavoro» e richiamando l’attenzione «sulla necessità di un approccio integrato che consideri non solo l’aspetto economico, ma anche quello sociale e ambientale».

«Non ci sono state garanzie, perché oggi di fatto non ci è stato presentato nulla», ha evidenziato Sasha Colautti, della Usb. Di base, l’incontro di ieri a Roma si è centrato sulle aspettative dei sindacati, ossia «la conferma dei numeri» nel piano di ripartenza, e «la garanzia di un piano industriale che tenga dentro la questione della decarbonizzazione con il numero di occupati. Numero che ovviamente – ha precisato Colautti – deve ricomprendere anche i lavoratori di Ilva in as». Il giudizio però è sospeso: «Noi di fatto non possiamo esprimere nessun giudizio perché non siamo stati informati su quello che in questo momento è l’esito di qualcosa che parte soltanto ora», ha concluso. 


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Fonte:
https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/taranto/1697978/ex-ilva-a-roma-nuovo-incontro-tra-sindacati-e-commissari.html