Ai più esperti indiani di Jindal, sotto le insegne di Vulcan Green Steel, il controllo – per ora – degli impianti; ai rampanti azeri di Baku Steel Company l’agognato accesso in Occidente e la possibilità di veicolare il gas gestito da Azerbaijan Investment tramite una nave rigassificatrice alle porte di Taranto.
Potrebbe chiudersi con una strana alleanza la partita tra i due pretendenti di Acciaierie d’Italia. Pare questo infatti lo scenario che va prefigurandosi nel giorno in cui si chiude la fase dei rilanci e si entra nel momento della scelta. Naturalmente non si possono escludere svolte improvvise e ulteriori sviluppi. Ad ogni buon conto i commissari di AdI non sarebbero chiamati a dire Jindal oppure Baku, se il gruppo dell’Azerbaijan accetterà la richiesta degli indiani di una joint venture, per tenere insieme gli interessi di entrambe le compagnie.
Non un matrimonio d’amore, certo. E se così dovesse andare a finire, gli interrogativi sul tavolo resteranno almeno due. Il primo: come e per quanto tempo le due anime dell’alleanza riusciranno ad andare d’accordo. Il secondo: quale ruolo avrà lo Stato, la cui presenza nel nuovo assetto societario è necessaria per i sindacati? Baku Steel aveva chiesto di avere come partner di minoranza Invitalia. Ma se il gruppo azero dovesse cedere alle lusinghe di Jindal, l’agenzia del ministero dell’Economia rimarrebbe al palo, terzo incomodo in queste curiose nozze d’affari a cavallo tra Europa e Asia.
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Fonte:
https://buonasera24.it/news/cronaca/883072/acciaierie-d-italia-la-mossa-a-sorpresa-che-cambia-lo-scenario.html